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Via alla Chiesa 3

Si sottovalutano i danni prodotti dalla dislocazione temporale della percezione di noi stessi. Le mamme tradizionali o molti genitori non si rendono conto che lasciare che i figli si percepiscano sempre come i loro bambini fa sì che a trenta o quarant’anni pensino di avere diritto a vivere esperienze che non hanno vissuto a 16. Ingegneri sessantenni non sono ancora riusciti a recuperare il dolore di non aver potuto vivere gli amori dei vent’anni perché allora studiavano giorno e notte. Così oggi che sono sposati con una donna che invece quegli anni se li era goduti fino in fondo al punto da ritenersi sazia, nutrono disprezzo per la propria vita e per le persone che la abitano, primo fra tutti se stesso.

Se vogliamo vivere bene e far vivere bene la vita a chi amiamo non facciamo loro sacrificare delle età in vista di guadagni in prospettiva: vivranno tutta una vita sfalsata, una reazione a catena che non li farà mai essere delle persone del loro tempo nella loro età biografica. Appena ve ne accorgete, genitori, staccateveli dai pantaloni senza pietà. Se i vostri genitori non ci riescono, cari figli dovete trovare la forza di farlo voi, perché poi la vita non ve la restituirà nessuno.

Per tutto ciò non c’è altra cura che il perdono e l’oblio che ritroviamo in genere nelle costellazioni o altre esperienze catartiche, ma spesso anche questo non basta. Se la scheggia ti sta mandando in gangrena l’atto non ti resta che tagliartelo e procedere con quello che sei qui e ora, soprattutto senza arti fantasma.

"Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna (1). E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te: conviene che perisca una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna" (Matteo 5:29-31)

(1) La valle maledetta di Ennom a sud-ovest di Gerusalemme e destinata a immondezzaio della città; poiché vi ardeva continuamente il fuoco, nel Vangelo è presa a simbolo dell’Inferno

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