Mese: Marzo 2019

Specchioni di coppia

Specchioni di coppia

Si è fatto un gran parlare dei neuroni specchio al punto che, più della connotazione neurologica, oggi come oggi prevale il valore di metafora.

Si tende ad affermare che queste cellule forniscono la spiegazione per l’empatia. La simulazione imitativa nel laboratorio mentale fa sì che si sperimentino i vissuti dell’altro nel nostro corpo.

Questo andrebbe bene in una situazione inedita, tuttavia che cosa succede quando la simulazione avviene in uno schema consolidato?

Una situazione simile è quella della coppia. Senza neppure ricorrere alle neuroscienze si possono ritrovare degli esempi nello studio condotto da Bandler e Grinder sulle tecniche di terapia della famiglia utilizzate da Virginia Satir. “Se tu me lo dici con quella voce…”, con quello sguardo, facendo quel gesto e così via: il correlato modale (tono di voce, espressione, gesto…), contrariamente a quello che tutti sosterrebbero, nella comunicazione di coppia assume più valore del “testo”, del contenuto della comunicazione.

Quando il partner vede, ascolta, prova le sensazioni della nostra comunicazione assume come senso quello della simulazione nel contesto, nel laboratorio della propria persona. Quest’ultima tuttavia è ben lungi dall’essere “vergine”: precedenti rapporti, amicizie, le comunicazioni nella famiglia d’origine accoppiano il rispecchiamento in un pattern di significato ibrido, tutt’altro che puro come potrebbe essere un laboratorio sperimentale.

Se questo può essere vincente durante l’innamoramento contribuendo a generare il lampo di quel “colpo di fulmine”, è anche vero che può dar luogo ad un’infinità di errori: dalla scelta della persona all’attribuzione di intenzioni il più delle volte ignote al comunicante.

In poche e povere parole: quasi mai quello che pensi essere il senso del paraverbale di tuo marito, moglie… e perfino figlio o madre e padre è “auto evidente”. Solo chi rifiuta il confronto verbale sereno e tollerante ha sicuramente torto. Come dire che il più della volta, almeno nella coppia, hanno torto entrambi.

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Descartes

Descartes

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Descartes

*Adeo ut, omnibus satis superque pensitatis, denique statuendum sit hoc pronuntiatum, Ego sum, ego existo, quoties a me profertur, vel mente concipitur, necessario esse verum

Cartesio, ma il pensiero esiste prima della sua espressione linguistica?

E, se sì, di che cosa è fatto?

(Le neuroscienze direbbero: "impulsi nervosi" ma questo non sarebbe che risolvere il problema con un altro linguaggio artificiale, un pronipote di quello originario)

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Onore al padre

Onore al padre


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Onore al padre

Due comportamenti possono essere appresi da bambini:

  • lamentarsi di essere incompresi quando si sostiene di pagare per il fatto di aver ragione a dispetto del mondo
  • assumersi a testa alta le conseguenze dei propri errori come chi difende davanti agli altri un figlio combinaguai – salvo prenderlo a scapaccioni appena girato l’angolo
    Ecco, nel giorno della festa del papĂ  credo che il mio mi abbia insegnato come avere rispetto dei propri errori; e io credo di avere fatto del mio meglio per perfezionarlo. PerchĂ© solo quanti hanno l’atteggiamento del primo tipo ben difficilmente potranno imparare dai propri errori; per gli altri sono la guida piĂą importante, anche se il piĂą delle volte faticosa e non di rado dolorosa.
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AAA Badante per burnout cercasi

AAA Badante per burnout cercasi

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Via Pavone, 12, 10147 Torino TO, Italia

AAA Badante per burnout cercasi

Il mondo sta diventando troppo complicato, tanto complicato che, non solo i meno giovani, ma tutti quanti avremmo bisogno di un badante – che poi però non sapremmo come pagare.
Inoltre, una volta che avessimo il badante, anche lui o lei – soprattutto se venisse messo in regola – avrebbe a sua volta bisogno di un badante che a sua volta non saprebbe come pagare.

Si accettano suggerimenti – rigorosamente NON-ONLINE!!!

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Come cellule pensanti

Come cellule pensanti

La cellula, nel suo piccolo pensa. E mentre muore, colpita dall’ago di una siringa, schiantata in un orgasmo o ghigliottinata dal tagliaunghie, probabilmente in quel momento avrĂ  una teoria – atea o religiosa che sia poco importa – sulla sormontante galassia-mammifero.

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Pensare

Pensare

Pensare è sempre dialogare. In alcuni casi con il corpo («Questa è fame: devo trovare da mangiare»); in altri con l’ego («Loro non sanno chi sono io. Devo farmi pagare di piĂą e sposarmi una bella e ricca»).
Ma quando ti interroghi sul senso delle cose e cerchi di soffermartici guardando la vita da prospettive inusuali, allora stai dialogando con il tuo maestro invisibile.
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